Il mio EUDI Show 2019

A febbraio 2020 il nostro entusiasmo per l’inizio della nuova stagione era alto, eravamo pronti per EUDI con il nostro nuovo stand, con lo spazio espositivo raddoppiato, per seguire un trend sempre in crescita.

In quei giorni invece sono accadute tante cose, e “cavolo” siamo nel 2021 e tutto ancora è fermo.

In attesa del nuovo evento fieristico, voglio raccontarvi com’è stato il nostro EUDI Show nel 2019 (il mio secondo come presenza il mio primo come espositore).

Prima durante e dopo

Una volta presa la decisone di partecipare a EUDI Show come espositori, decidemmo che ogni proposta avrebbe raccontato la nostra storia, il nostro universo, fatto di emozioni, colori, sensazioni, equilibrio e forza. 

Il nostro obiettivo in quella manifestazione è stato quello di far vivere ai nostri visitatori un coinvolgente mix fatto di informazione (conoscenza di quello che facciamo) , allegria (quello che si sperimenta nelle nostre crociere) professionalità (quello che siamo).


Il punto fondamentale della nostra partecipazione all’evento fieristico EUDI Show sarebbe stato quello di far capire che per noi, alla base di tutto, anche di quella che sarebbe potuta essere solamente un’azione commerciale, c’era la passione e l’amore per il nostro lavoro, e “questo sarebbe stato quello che avremmo trasmesso ai nostri ospiti”.

Ognuno di noi desidera sentirsi parte di un luogo e in esso vogliamo trovare ciò che cerchiamo e desideriamo, come il sentirci sentirci “tra amici” e perchè no come “in famiglia”.
Il messaggio che volevamo trasmettere era quello che con noi, con le nostre Crociere in Mar Rosso. i desideri possono trasformarsi in realtà.

I preparativi abbiano inizio.

Sul sito della fiera trovammo l’elenco espositori, e valutammo la strategia giusta per scegliere la posizione del nostro stand per avere più visibiltà.
Però essendo una strategia, come prendemmo la decisione finale rimane un segreto (vorrei dirvelo giuro ma non posso).

Dopo questa scelta e il pagamento della quota, iniziammo a contattare tramite social ed email i nostri amici e clienti, e comunicammo la nostra postazione in fiera: STAND E 67. Yeahhhh era fatta…


Come prima cosa iniziai a trascrivere su fogli di carta (che sicuramente avrei perso) meglio su un file Word (consigliò il boss) un elenco diviso in tre parti con i nomi degli espositori, clienti e le scuole subacque.

Intanto l’ansia cresceva, dovevamo creare materiale pubblicitario, video, foto, brochure nuove. 
Avremmo puntato molto sui  video come strumento tra i  più efficaci per far comprendere al pubblico in modo veloce ed intuitivo ciò di cui ci occupiamo.

Quanto più il montaggio di immagini sarà accattivante, e al tempo stesso chiaro, quanto più efficace e comprensibile risulterà il messaggio che vorremmo comunicare. (un’ovazione a gran voce, squali, squali) I video dovranno mettere in scena racconti capaci di emozionare e coinvolgere lo spettatore.

Per giorni e giorni le nostre teste hanno fumato, gli scleri non sono mancati, ma poi ci siamo stretti in un lungo abbraccio, perché tra uno sclero e una sfuriata, alla fine avevamo raggiunto l’obbiettivo.

Nei giorni a venire prima dell’apertura della fiera, lavorammo per realizzare la nuova divisa staff, anche per Shahat che però purtroppo non sarebbe poi potuto venire, impegnato a terminare la nostra nuova barca Diamante, ma anche per il resto della  nostra famiglia Red Sea, formata da tante anime, e infatti sarebbero stati presenti a giorni alterni, Pablo il figlio di Marco e Astore fedele amico e collaboratore.

Ma  2000 biglietti da visita a testa basteranno??? Macchè no rifacciamo anche i biglietti da visita e anche le brochure, tanto saranno veloci a consegnarceli.. praticamente arrivarono il giovedì, un ora prima che partissimo per Bologna.

Un po’ di culo non guasta mai….

Il viaggio ci attendeva Milano chiamava Bologna….

Primo obbiettivo,  caricare la macchina per partire,  sai com’è a noi le cose facili non sono mai piaciute, così invece di affidarci ad una  ditta specializzata per l’allestimento dello stand , decidemmo come sempre che avremmo fatto tutto in famiglia, da soli e vaiii… Bisogna sapere che questa sarebbe stata la mia prima volta e non come per Marco già la trentesima, per me da espositore era la prima volta, e non sapevo ancora cosa mi stesse aspettando, ma iniziai a capirlo dall’allestimento macchina, e il resto lo scoprii poi…..

La macchina con tutto il peso del materiale all’interno somigliava di più ad un furgone per mercati, l’unica cosa che mancava era l’ombrellone. Televisori, antenne fili di ogni genere , stampante macchina da caffè, acqua, prosecco piadine, fontina, zucchero, caffè, avevemo di tutto.. E se la fiera fosse andata male, avremmo comunque ricavato qualcosa vendendo tutto all’uscita..

E cosi partimmo,  e quando arrivammo alla fiera neppure sapevamo da che parte andare per entrare.  E risate tante risate. Ma il bello era stato tutto l’insieme di questo, il nostro stile fai da te, la nostra anima zingara e forse ormai un po egiziana, non avevamo ne arte ne parte, ma eravamo convinti che avremmo spaccato e che ci saremmo divertiti. E così fu….

Individuato il nostro lo stand, per seguire il nostro trand, fregammo subito, ops, no prendemmo in prestito un carellino che si trovava parcheggiato solo soletto nel corridoio accanto alla nostra postazione, e iniziammo a scaricare la macchina, e ce n’era di roba.. Sembrava la macchina di Eta Beta da dove non si sa come mai sbucava sempre roba nuova..comunque tutto stava andando secondo i piani e iniziammo l’allestimento del nostro mega fantastico stand. Attaccammo i televisori, dopo che Marco sparì per mezzora dal ferramenta per cercare i ganci giusti per fissarli alle pareti, e nel frattempo ci facemmo anche un buon caffè, avevamo pensato a tutto. Certo non mancarono le imprecazioni in arabo, ma tutto in maniera fashion logicamente, solo per non dare nell’occhio.. Alla fine tra un viaggetto in ferramenta e uno dai tecnici di sala, riuscimmo a fare tutto. Lo stand era pronto, sembravamo trottole, dalle 15 del pomeriggio alle 20 della sera , riuscimmo nella nostra opera….

 P.S  Il proprietario del carello poi si fece vivo, all’inizio facemmo finta di niente ma poi con nonchalance gli raccontammo la verità facendosi tante risate…

La fame cominciò a farsi sentire, e individuammo una pizzeria vicino al nostro hotel, la fantasia solitamente non ci mancava,  ma sarà stata la stanchezza, forse la comodità, ma soprattutto il fatto che si mangiava benissimo, che ogni sera facemmo tappa fissa nella stessa pizzeria.  Comunque il giovedì era passato e l’indomani il venerdi sarebbero iniziate le danze. Andammo in hotel e sprofondammo in un sonno profondo.

Il venerdì primo giorno di fiera…..

Le emozioni galoppavano,  avrei voluto fare mille giri all’intero dei padiglione, mi sembrava di essere in un luna park, avrei voluto vedere un sacco di cose e salutare gli amici che a sua volta avevano lo stand, ma il lavoro chiamava… Iniziammo bene, ci  presentammo a ciascun visitatore con gentilezza ed educazione, professionisti ma in famiglia.. Caffè, cioccolatino? A volte nello stand c’era solo una persona, oppure era super affollato, in ogni caso lasciammo a tutti il materiale chiedendo a quale email potevamo mandare preventivi e informazioni utili dopo la fiera.. Imparai  a capire i comportamenti, quando un futuro cliente non era interessato non perdeva tempo con noi, e ce lo faceva capire chiaramente. Oppure quando ci faceva i complimenti, anche facendoci piacere, non era detto che erano sinceri. Anche quando mi facevano delle critiche né prendevo nota e ne facevo tesoro, mentre quando capivo che c’era interesse da parte del cliente, mi intrattenevo a parlare, sempre pronta a rispondere a qualsiasi domanda. E comunque a tutti i visitatori, portachiavi, apribottiglia e altri gadget in omaggio..E così via tutto il giorno…Prendemmo appunti con tutte le risposte e gli esiti su un foglio. Fui molto soddisfatta della prima giornata, anche se un po stanca.. Grazie a Dio domani sarà sabato e fortunatamente ci sarà Pablo a darci una mano.

Sabato un delirio già dalle 9 di mattina…..

L’aiuto di Pablo fu miracoloso, oltre alla sua grande capacità di intrattenere i visitatori, è un grande manager capace e preparato, e ciò mi permise di fare un po’ la birbante ed ogni tanto allontanarmi dalla stand per andare in giro…. Quanti amici quanta bella gente che gran bella energia si respirava all’interno della struttura, per noi veramente una vetrina, un negozio sempre aperto, uno spazio che poteva  essere visitato sempre, a qualsiasi ora del giorno, dove noi espositori pubblicizzavamo i nostri prodotti. Noi eravamo felici. Alle 3 del pomeriggio del sabato non avevo già più voce,e credo di  non ricordarmi un giorno in tutta la mia vita da poter paragonare alla fiera, non avevo mai parlato così tanto in vita mia.. e sono una chiacchierona toscana..Tutto andò liscio come l’olio, e alla fine, in tarda serata arrivarono anche Astore e Max, e quante risate insieme..  Andammo per una full immersion nello stand della Padi e apri cielo, gli aperitivi volarono come se non ci fosse un domani, e fu sicuramente un buon diversivo per chiudere in bellezza la giornata, che  era stata davvero dura, ma dove riuscimmo ad avere molti nuovi contatti con capi gruppo di scuole subacque, incontrato coppie e piccoli gruppi, comunque tutti legati dallo stesso obbiettivo di fare una crociera subacquea, e noi rispondevamo ad ogni domanda sempre con il sorriso.  Incontrammo anche un sacco di vecchi amici che ci fecero visita, e non mancarono chiacchiere e risate, tante belle risate…

Però la pizza non poteva mancare e poi a letto belli belli per recuperare energie….

Ecco arrivata la domenica….

Dopo una bella e abbondante colazione salutammo il nostro hotel vicino alla fiera, la pizzeria l’avevamo salutata la sera con l’ultima cenetta,  ed  eravamo nuovamente pronti ad affrontare l’ultimo giorno di fiera questa volta insieme ad Astore.

Tra un incontro e l’altro ebbi la possibilità di conoscere Riccardo Avogadri Sturla, con cui programmammo di  fare la crociera ad ottobre. Uhh che emozione !!  sarà meraviglioso  immergermi tra gli squali con lui.

Gli appuntamenti della giornata scorrevano via alla grande, la voce non mi stava tornando ma ero comunque felice del bellissimo lavoro che eravamo riusciti a fare.

Nel tardo pomeriggio iniziammo con lo smontaggio dello stand,  e io mi dileguai nuovamente.. beh si, gli ultimi giri, gli ultimi saluti. Ma non riuscii a star via molto, la coscienza chiamava….

Avevamo finito tutto, eravamo pronti per ripartire, nel bagaglio in più ci portavamo via la consapevolezza del ottimo lavoro svolto.

Alla prossima ragazzi e che possa essere in presenza….

Lucia.

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