
Crociera subacquea questa sconosciuta
Venire in crociera è davvero un esperienza unica per mille motivi, ma quello su cui puntare di più, è sicuramente la sorpresa.
Perchè parliamo di sorpresa ? Perchè nessuno, anche quelli piu esperti di subacquea, immaginano prima di venire a bordo quale sarà la meraviglia che gli rimarrà negli occhi alla fine della settimana.
All’arrivo in barca lo sguardo dei clienti può essere di vari tipi, sospettoso della serie speriamo in bene perchè siamo in Egitto e può succedere di tutto, entusiasta a tal punto da fare domande fino a notte inoltrata, curioso e silenzioso, o talmente esperto da non ascoltare nemmeno il breafing introduttivo e provare a spiaccicare qualche parola araba, piu o meno yalla o shukran, ereditata da viaggi precedenti. Per noi il primo impatto è quello più importante per capire come sarà la settimana, e con che tipo di persone avremo a che fare.
La mattina successiva dopo una bella dormita e con un alba sicuramente non come quelle autunnali milanesi, l’umore è perfetto per iniziare la settimana di crociera. Bisogna solo aspettare l’omino del porto che fa i permessi per poter uscire in mare, che non si sa mai quando arriva perchè dipende da tante variabili, tipo se gli sei simpatico, se lo conosci già, se si è svegliato, se si è svegliato bene, se decide di fare uscire prima le barche giornaliere o safari, o per altri motivi sconosciuti.
Una volta finiti i permessi, inshalla, finalmente inizia la crociera con il primo appuntamento subacqueo della settimana, il check dive al Tempio. E qui si apre il secondo divertente capitolo. Il check dive spesso è visto come l’esame di medicina generale all’università, domande a raffica su quanti pesi usare, se l’acqua è salata, se si avrà freddo o caldo, ma il terrore arriva quando si chiede di provare a fine immersione il famigerato pallone segna sub. Ma dopo il check dive, appena usciti dall’acqua, anche quelli aggrovigliati nella cima del proprio pallone segna sub, la prospettiva diventa improvvisamente meravigliosa. Facce felici, occhi pieni di mare, commenti entusiasti sui colori, sulla visibilità, sorrisi di gratitudine, e un tuffo, questa volta senza pallone segna sub, verso la colazione all’americana che aspetta nella sala da pranzo. Si possono trovare vari tipi di situazioni e di persone, chi entra praticamente in muta da sub, chi facendo finta di nulla passa davanti a tutti, chi chiede intimorito cosa si mangia perchè è rimasto talmente indietro e intrappolato dal resto del gruppo, che manco vede il buffet, ma la cosa più divertente è che tutti alla fine hanno la pretesa di voler far credere di aver preso poco, di volersi mettere a dieta e approfittare della crociera per questo glorioso intento, di dare la colpa agli altri se tutto è finito dopo una frazione di secondo. ( il cibo non manca mai )
E dopo questo inizio folgorante, finalmente il meritato riposino, chi in cabina, chi sdraiato sul puffo abbracciandolo manco fosse Naomi Campell, chi in dinette sui divani, e comunque, al di la della scelta, per tutte le due ore circa di navigazione per arrivare a Tiran. Questa è solitamente la prima scelta per il primo giorno. Diciamo solitamente, perchè il programma è pensato in base a tante variabili, come cercare di evitare di incontrare tante barche durante la crociera e fare i relitti in solitaria, (ci riesce praticamente quasi sempre ), come provare ad arrivare ai relitti di Abu Nhuas quando il mare lo consente per non essere costretti a rinunciare.
Tiran è un posto fantastico per immergersi, soprattutto con le barche da crociera, perchè si evitano gli orari di punta, e quindi le barche giornaliere che arrivano alla Apocalipse now.. Jackson è il punto di svolta della settimana, perchè dopo la stanchezza del viaggio, la prima notte in barca con il consueto adattamento, il check dive, si esce dall’immersione con un sorriso largo così, una barriera incredibile, una durata di più di un ora per assaporare tutto fino all’ultimo respiro, il tramonto che si avvicina, una solitudine meravigliosa. Per noi l’mmersione non deve essere solo un tuffo nel blu, un tempo prefissato, una semplice gestione di un gruppo, ma è una missione, fare l’impossibile per emozionarsi ed emozionare, stare li nel silenzio ad osservare quanta meraviglia ci possa essere, un cinema, un teatro meraviglioso. E poi la notturna a Gordon per concludere la prima e indimenticabile giornata.
Il giorno dopo si può provare a cercare squali martello sul lato nord di Jackson con un tuffo nel blu solo per i subacquei più esperti, e poi Thomas con il suo meraviglioso ed indimenticabile canyon, le gorgonie giganti che fanno da riferimento per trovare il punto d’entrata, e la barriera incontaminata con alcionari di ogni colore. E poi via per arrivare ad Sha ab Machmoud dove si trova il relitto del Dunraven e un notturna fantastica, con pesci pietra e murene ovunque, e grossi carangidi a caccia.
La giornata classica è scadenzata dalla campanella che suona per due motivi, una per il breafing e una per i vari appuntamenti di colazioni, pranzi o cene, con persone che vagano nella barca non capendo mai se devono mangiare o seguire i breafing. ( sono apprezzati tutti e due ) I commenti post camapana sono vari “oh mi ero appena messa al sole “ “ ero appena andato in cabina a riposare “ “ stavo facendo la doccia “ “ abbiamo appena pranzato, si mangia ancora ? “ Breafing o pranzo ? “ cha alla fine iniziamo ad avere pure noi i primi dubbi su quale sia il motivo per cui abbiamo suonato la campana..
Dopo l’immersione all’alba sul relitto del Dunraven, che vista l’ora riusciamo a fare in solitudine penetrando senza dover sgomitare con nessuno, e godendolo in tutto e per tutto, ci si muove, mare permettendo, verso Abu Nuhas dove si arriverà dopo circa due ore, e ci si tufferà su altri due relitti favolosi, il Carnatic e il Giannis D. Due relitti di epoche diverse ma con tante similitudini,i glass fish ovunque, i delfini che ogni tanto passano di li, i coralli che con il tempo hanno concrezionato i due relitti,e ovviamente penetrazioni per tutti e due, anche se con modalità diverse. Il Carnatic per sentire fortemente l’odore di navi antiche, il Giannis D per divertirsi nella grande sala motore moderna.
Dopo la giornata nei relitti, si prosegue verso la magnifica isola di Gubal dove si passerà il resto della giornata in un ambiente paradisiaco, e dove si faranno altre esperienze uniche. Appena sbarcati a terra, per chi vorrà, potrà collaborare al famoso clean up, per pulire tanta bellezza di isola, da bottiglie e ogni altro rifiuto, buttato dalle navi di passaggio e arrivato tramite le correnti a Gubal, successivamente si aspetterà il tramonto sulla parte più alta dell’isola, e per concludere al meglio la giornata, aperitivo e cena seduti comodamente su puffi o sedie portate dall’equipaggio della barca, godendo di una luna solitaria e illuminante, e fuoco acceso per creare un’atmosfera magica. La mattina successiva per chi vorrà ci sarà spazio per snorkeling, bagno dalla spiaggia bianca di Gubal, o immersione in corrente a Bluff point, dove spesso si incontrano delfini.
Dopo colazione via verso un altra giornata indimenticabile, con immersione incredibile a Shag rock su una barriera da togliere il fiato, la ricerca di delfini a Sh ab Ali per nuotarci insieme, e poi mezzora di navigazione per arrivare al mitico Thislegorm. La prima immersione solitamente è al tramonto, un immersione che per tanti diventa la più bella del mondo. Si svolge in un silenzio irreale, con una luce che noi definiamo tranquillizzante, facendo tutta la parte esterna fino ad oltrepassare la gigantesca prua per vedere il relitto nel suo incredibile insieme. L’ora del tramonto è stata scelta perchè oltre al relitto, è l’ora dove la quantità di pesce presente è davvero inimmaginabile, enormi carangidi a caccia, dentici giganti, decine di bat fish. Noi immobili a metà del relitto, circondati ovunque da tutto questo carosello unico, con i nostri subacquei che sembrano in preda ad euforia da azoto. La mattina successiva entrata quando sta sorgendo l’alba, perchè fare le stive del Thistegorm in solitudine è davvero un esperienza quasi mistica. Si penetra nelle stive inferiori, dove si rimane per lungo tempo a cercare ogni piccolo particolare nascosto, e poi tutte le stive superiori per godere di tanta storia e bellezza. Solo noi tra moto, macchine, stivali dei soldati, camion e fucili, silenzio e storia. Un abbinamento magico e irreale. La giornata prosegue con il secondo e ultimo tuffo sul Thistlegorm per visitare la poppa e la sua incredibile e gigantesca elica.
E così tra un relitto e una barriera meravigliosa, si giunge all’ultimo giorno di crociera con due altre storiche immersioni, la prime nel giardino di Allah, come è chiamata Ras Mohamed, e la seconda a Ras Umm sid. Ras Mohamed è ritenuta una delle più belle immersioni del mondo, con la sua caduta di 800 metri, la sua barriera vivissima, e l’incredibile quantità di pesce di ogni specie possibile.
Ras Umm sid è sicuramente il top per finire la settimana, con la parete di gorgonie giganti, i barracuda, e a volte squali pinna bianca.
Dopo l’ultima immersione, verso le 17 si rientra al porto, dove a scelta si può cenare a bordo o a Sharm, dove si può scegliere tra un ristorante di pesce, o un ristorante con cucina egiziana, ma proprio egiziana, che noi reputiamo buonissima.
Dopo la cena, un giro per compere, a bere mango, per finire poi con un buon tea abbinato al narghilè da fumare per chi lo desidera.
E così si giunge al giorno della partenza, tra saluti e abbracci stretti, qualche lacrima, promesse di rivedersi presto, e un po di tristezza che pervade tutti.
Perchè se si arriva da sconosciuti diffidenti si riparte da amici.
Il mare unisce, il mare rende tutti sognatori uguali e senza barriere.
“Insieme è un bel posto dove andare “